Vertigine

Ogni tanto scrivo poesie. Di solito non le faccio leggere a nessuno perché mi pare raccontino della mia vita più di ogni altra cosa che mi trovo a scrivere. Però tenerle nel cassetto, mi dico, è un po’ inutile. E’ la ragione per la quale non ho mai tenuto un diario; se posso leggerlo solo io, a che serve?
Vertigine, ti osservo,
un pugno allo stomaco,
il respiro mozzato.
L’infinito limitato
nella natura umana.
Pareti di carne, ossa e sangue
costringono e proteggono,
sorreggono ed elevano
la tua semplice grandezza.
Timida potenza,
la ruga di un sorriso
svela il profilo
della felicità,
gli occhi dicono
dolcezza,
lo sguardo
insegna la passione.
Ti venera il mio corpo,
i sensi offrono
la mia anima
al tuo altare,
essere mortale
che mi fai sfiorare
il senso della vita.

2 pensieri riguardo “Vertigine

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