Stronza natura

Essere donna è fonte di tante gioie e di tanti dolori e lo sappiamo tutti e non serve vi spieghi nulla, ma il vero problema femminile non sono le scomodissime scarpe tacco 12 o più, la sindrome premestruale o la costante ricerca di rientrare nei canoni di bellezza imposti dalla moda; il vero problema femminile sono le amiche stronze. Amiche stronze… E’ una contraddizione in termini, lo capisce anche un bambino, anzi, una bambina, eppure ci sono tante stronze che fregiamo del titolo di amica, stronza, ma amica.
Il problema di base è che noi donne siamo tutte stronze, non nascondiamoci dietro il nostro sorriso di gatte morte e la cover rosa confetto del nostro smartphone, siamo stronze. Alcune di noi si sforzano di non esserlo ma lo siamo. La nostra stronza natura quindi dovrebbe renderci inadatte all’amicizia e infatti è così, solo che noi fingiamo le cose non vadano in questo senso e simuliamo l’amicizia sincera, esagerando. Avete mai sentito degli amici maschi chiamarsi tra di loro “amorino”, “tesoro” o dirsi “stai benissimo così”, “ma no che non sei grasso!”. No. E non è solo perché sono dei maschi forti e valorosi e molto etero, no, è che loro non devono esagerare in coccole e complimenti per manifestare il fatto di volersi bene. Non devono dimostrarsi nulla. Noi invece siamo stronze e ci sentiamo talmente in difetto che esageriamo, dobbiamo far credere all’altra stronza che noi le vogliamo bene veramente, che mai la tradiremo, che la nostra amicizia è “4ever”.
Dai, ammettiamolo che ci rode il culo se lei è dimagrita di cinque chili, se ha i capelli lisci naturali, se ha la voce di Mina, il corpo di Belen e l’intelligenza della Hack. Ci rode il culo anche per molto meno eh. Se lo ammettessimo almeno staremmo meglio.
Posta quindi la nostra stronza natura, le soluzioni sono due: lotti contro te stessa e aggrappandoti all’etica con le unghie e coi denti, cerchi di essere una buona amica, oppure ti lasci andare e sei l’amica che davanti “pucci pù” e alle spalle te lo mette nel derriere. Io ho scelto la prima strada ma sono circondata dalle stronze au naturel e lo sono sempre stata.
Tante volte invidiata e spesso, devo dire, senza comprenderne il motivo, altre volte trattata male di fronte a un maschio desiderato – dall’altra, mica da me – e poi i “ci sentiamo” e i “dobbiamo vederci” detti evidentemente “tanto per” quando poi la stronza non si è mai fatta viva negandosi se magari tu proponevi un’uscita e un caffè, salvo quasi farti sentire in colpa quando, incontrata per caso, ti baciava e ti abbracciava “Giuda style” esclamando “omiodddddddio, non ti fai mai sentire! Dobbiamo vederci assolutamente, mi manchi un casino” per poi scomparire per un altro trimestre.
Ho perso nella vita più amiche che ombrelli ma mica perché di fondo c’è stato un litigio, solo perché i “ci vediamo” sono diventati sempre più una frase di circostanza, solo perché si sono fidanzate e non serviva più l’amica tappabuchi (dal momento che il tappabuchi, letteralmente, l’avevano trovato) oppure perché semplicemente, visto che la stronza natura è così, è più facile frequentare la collega di università o di ufficio piuttosto che la vecchia amica che per vedere devi prendere la macchina e farti qualche chilometro.
Quindi niente, io ve lo dico, o lottate contro la nostra stronza natura e cercate di rasentare la decenza relazionale – come faccio io – o continuate ad essere au naturel. Ma non lamentatevi se la prossima volta che mi dite “dobbiamo assolutamente vederci” vi rispondo “piuttosto mi vado a fare una spaghettata di vermi conditi di vomito, amorino mio”.

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